Dopo la partecipazione ai funerali insieme con trecentomila persone in piazza Duomo[30], il presidente del consiglio Mariano Rumor, la sera di lunedì 15 dicembre, ebbe un incontro in casa sua a Milano con i segretari della coalizione di governo che si era frantumata qualche mese prima; successivamente, ebbe luogo la riunione della Direzione del partito di maggioranza relativa del 19 dicembre, per la quale in una nota preparatoria il Presidente del consiglio formulò la seguente presa di posizione: «Il problema, dunque, non è quello di formare un Governo quasi di salute pubblica. [senza fonte][chiarire]Nel caso specifico l'eccezione difensiva era tuttavia infondata, poiché foto di Valpreda erano comparse sin dai primissimi giorni su tutti i quotidiani, e dunque appariva ininfluente che Rolandi le avesse viste anche nel corso dell'interrogatorio. "Non chiamiamola strage di Stato". In data 19 dicembre 1969, Sergio Camillo Segre ad una riunione del PCI, presente Berlinguer, riferisce che Guido Calvi – allora avvocato d'ufficio di Valpreda e iscritto allo PSIUP, poi Senatore di PDS e DS – aveva svolto una sua indagine tra gli anarchici; Segre riporta quanto dettogli da Calvi[59]: «L'impressione è che Valpreda può averlo fatto benissimo. Se ci atteniamo questi dati, possiamo parlare dell’emergenza in corso, senza troppi giri di parole, come di una strage di stato. Si tratta infatti di documenti che possono essere definiti gli archetipi dei documenti in possesso di Ventura. A supporto dell'accusa fu determinante come indizio che al termine di un'udienza preliminare il presidente Biotti strinse la mano all'imputato Pio Baldelli[82]. La Cassazione, assolvendo i tre imputati, ha tuttavia affermato che la strage di piazza Fontana fu realizzata dalla cellula eversiva di Ordine Nuovo capitanata da Franco Freda e Giovanni Ventura, non più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987[22]. Su questo processo Francesco Leonetti realizzò il documentario Processo politico, con l'aiuto di Arnaldo Pomodoro e la fotografia di Carla Cerati[70]. La strage della Banca dell'Agricoltura non fu la più atroce tra quelle che hanno insanguinato l'Italia, ma diede avvio al periodo stragista della "strategia della tensione"[12], che vide realizzare numerosi attentati come la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (8 morti), la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e la più sanguinosa strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti). Tale documento reca la sigla KSD/VI M ed il numero progressivo 0281. Per questa Italia di oggi? ad oggi non si sa ancora. Il quotidiano del Partito Socialista Italiano Avanti! di Mediglia, insieme ad altri materiali riguardanti gli avvenimenti politici e terroristici relativi agli anni sessanta e settanta. Il contatto avviene in occasione di un incontro a tre, del 1967, tra lui, il Giannettini e un agente del controspionaggio rumeno. La maggior parte dei documenti dell'inchiesta condotta dalle Brigate Rosse sulla strage di piazza Fontana era divenuta intanto irreperibile, apparentemente persa nel 1980 nei trasferimenti tra le varie procure e tribunali e forse distrutta erroneamente nel 1992, in quanto ritenuta non significativa[62][63]. La strage di piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura e che causò 17 morti e 88 feriti. Da Milano il prefetto Libero Mazza, su segnalazione di Federico Umberto D'Amato, direttore dell'Ufficio affari riservati del Viminale, avvisò il Presidente del Consiglio Mariano Rumor: «L'ipotesi attendibile che deve formularsi indirizza le indagini verso gruppi anarcoidi». LA STRAGE DI STATO . Il tempo si manterrà incerto fino a sera. Dopo una serie di rinvii dovuti al coinvolgimento di nuovi imputati (Franco Freda e Giovanni Ventura nel 1974, Guido Giannettini nel 1975) la Corte d'assise condannò all'ergastolo Freda, Ventura e Giannettini, ritenuti gli organizzatori della strage. Piazza Fontana. L.M. Circa 97 balene e tre delfini sono morti in uno spiaggiamento di massa sulle remote isole Chatham, a circa 800 km dalla costa orientale della Nuova Zelanda. Altri hanno fatto viaggi in Grecia. L'origine di questa congiura si inscrive nella collaborazione avviata a metà degli anni sessanta tra fascisti e Servizi segreti (in particolare dopo il convegno dell'Istituto "Alberto Pollio" all'hotel Parco dei Principi a Roma del maggio 1965).», La fine di Ventura, uomo dei misteri di piazza Fontana, Tg3 - Piazza Fontana: 45 anni fa la strage, Strage di piazza Fontana, Mattarella: “Matrice neofascista, apparati deviati complici. Nell'ambito delle indagini e delle inchieste giornalistiche sulla strage spesso sono comparse alcune persone vicine a quelli che allora erano gli ambienti anarchici e dell'estremismo (di sinistra e di destra) che, seppur non implicati nell'attentato, sono stati al centro di eventi vicini a questo. Strage di stato? Un libro, ma soprattutto un metodo. Quindi lo chiamavano «Nino il fascista». Nel 1971 il caso si riaprì in seguito a una denuncia di Licia Rognini, vedova di Pinelli, contro sette persone: Antonino Allegra (capo dell'ufficio politico della Questura milanese), Luigi Calabresi (commissario di polizia) e i funzionari Lo Grano, Panessa, Caracuta, Mainardi e Mucilli[74]. La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista, «Grazie alla sua testimonianza, inchioderà il presunto stragista intascando i 50 milioni della taglia. L'indagine delle BR è stata ricostruita grazie alle relazioni stilate dai carabinieri, a vario materiale ritrovato e alle testimonianze di un brigatista pentito. Il taxi, però, non si fermò in piazza Fontana, ma proseguì sino alla fine di via Santa Tecla e in tal modo Valpreda dovette percorrere 110 metri a piedi, al posto dei 130 metri originari risparmiando 20 metri ma ponendolo però di fronte al rischio di farsi riconoscere; inoltre Valpreda avrebbe chiesto al tassista di attenderlo e in questo modo, avrebbe dovuto ripercorrere all'inverso i 110 metri (anche se questa volta non avrebbe portato più con sé la pesante valigia)[43]. Il 15 maggio 1973 nell'ambito dei processi sulla strage vengono incriminati Guido Giannettini, che fugge a Parigi e, anche a seguito di alcune dichiarazioni di Ventura sul legame di un «giornalista di destra» con la strage, il giornalista de La Nazione Guido Paglia, appartenente ad Avanguardia Nazionale (successivamente prosciolto in istruttoria dal giudice D'Ambrosio)[94]. Gianna Radiconcini e la sua incredibile vita contro. decise di condannare Valpreda immediatamente e scriverà in quei giorni di lui: «Non aveva alcuna ideologia, non leggeva, ce l'aveva con tutto e con tutti, odiava i partiti politici come tali ed era strettamente legato ad un movimento, quello denominato 22 marzo di ispirazione nazista e fascista [...] qualunquista, violento, detestava le istituzioni democratiche.», «Oggi i giornali pubblicano le deposizioni degli imputati: Valpreda e i giovani del Circolo "22 Marzo". Il 30 giugno 2001 furono condannati all'ergastolo Delfo Zorzi (come esecutore della strage), Carlo Maria Maggi (come organizzatore, già assolto per la strage della questura ma condannato in seguito all'ergastolo in via definitiva per la strage di piazza della Loggia) e Giancarlo Rognoni (come basista). Ha inizio la str... Milano, 12 dicembre 1969, alle ore 16.37 scoppia una bomba che uccide 17 persone e ne ferisce 88. Successivamente, la magistratura milanese ordinerà la perquisizione dell'abitazione di Guido Giannettini e in quell'occasione la polizia rinverrà documenti del tutto paragonabili a quelli rinvenuti nella cassetta di sicurezza della banca. A 80 anni suonati e disegnati invece di tirare i remi in barca mette ancora sé per l’alto mare aperto. Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione ha stabilito che la strage fu opera di «un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine nuovo» e «capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura»[16], non più perseguibili in quanto precedentemente assolti con giudizio definitivo dalla Corte d'assise d'appello di Bari[17][18]. Le indagini si sono susseguite nel corso degli anni, con imputazioni a carico di vari esponenti anarchici e neofascisti; tuttavia alla fine tutti gli accusati sono stati sempre assolti in sede giudiziaria (peraltro alcuni sono stati condannati per altre stragi, e altri hanno usufruito della prescrizione, evitando la pena)[19]. Dunque Macaluso, il cui rigetto dell’interpretazione per cui Amato, Ciampi, Conso, Scalfaro, “si piegarono” al ricatto della mafia è nettissimo, decide di mettere il suo vecchio giudizio su Portella della Ginestra alla prova delle “fondate” obiezioni di Mieli, per ribadirlo. In alcune interviste lei ha parlato di “finta pandemia” Sì, in alcune interviste all’estero: qui pare che non si possa. L'esplosione avvenne alle 16:37, quando nel grande salone dal tetto a cupola scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 17 persone delle quali 13 sul colpo[27], e ferendone altre 87[28]; la diciassettesima vittima morì un anno dopo per problemi di salute legati all'esplosione[29]. Costoro avrebbero avuto in mente un atto dimostrativo, che solo per un errore nella valutazione dell'orario di chiusura della banca si trasformò in una strage. I fondatori de L’Eretico, che hanno accusato il Governo di aver preso parte a una “strage di Stato”, hanno dichiarato: «Un’occasione importante per far sentire la nostra voce libera sulla pandemia di coronavirus in Italia».. L’associazione si presenta apartitica e senza influenze esterne. Castelvecchi) al titolo, “Portella della Ginestra. In questo senso La strage di Stato è un libro sull’irriformabilità democratica dello Stato, quanto meno di questo paese, sul suo consistere reazionario indipendentemente dal succedersi di governi che se ne servono senza mai metterlo in discussione. Pinelli, sempre secondo questa ricostruzione, si sarebbe realmente suicidato perché sarebbe rimasto coinvolto involontariamente nel traffico di esplosivo poi utilizzato per la strage[61]. Militanza, violenza, sconfitta, memoria, Calabresi non era nella stanza quando Pinelli volò dalla finestra, Definitive le condanne per Sofri e gli altri, Bombe e segreti. Gli altri imputati, Valpreda e Merlino, furono assolti per insufficienza di prove ma condannati a 4 anni e 6 mesi per associazione a delinquere[48]. :Lei non ha capito: la mia verità non è un sentito dire. Lo spiegava, nella nota introduttiva, “Ripensando alla Strage e allo Stato”, con la lettura di un articolo di Paolo Mieli sul Corriere (25 aprile 2018) intitolato a sua volta “Il processo (infinito) allo Stato” e occasionato dalle notizie sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, e sulla pretesa dimostrazione che essa avesse “toccato i massimi vertici dello Stato”. La morte di Armando Calzolari. Nonostante i quattro diversi processi la verità sulla strage di via d’Amelio è ancora lontana dall’essere svelata. In un primo momento lo stesso questore Marcello Guida dichiarò alla stampa che il suicidio di Pinelli era la dimostrazione della sua colpevolezza, ma questa versione fu poi ritrattata quando l'alibi di Pinelli si rivelò credibile[72][73]. Nella riedizione del novembre 2018 (ed. Basta a ritenere toccati i massimi vertici? Strage di Stato. La borsa fu recuperata ma l'ordigno, che poteva fornire preziosi elementi per l'indagine, fu fatto brillare dagli artificieri la sera stessa[13]. L’Eretico: «Si tratta di strage e sequestro di Stato» Vittorio Sgarbi e Sara Cunial, che in questo periodo si sono distinti per il loro parere fuori dal coro rispetto alle istituzioni, hanno organizzato tre eventi nelle giornate del 27, 28 e 29 luglio. Nel febbraio 1979 si concluse il processo di primo grado a Catanzaro con Giannettini condannato all'ergastolo. Noi ci siamo, lì, tutti. I nomi vengono fatti circolare.». Solo una minima parte del materiale sequestrato che riguardava piazza Fontana fu messo a disposizione dei magistrati che indagavano sulla strage, indebolendo così le loro indagini. Tutti gli imputati, agenti e funzionari di polizia, furono prosciolti con formula piena «perché il fatto non sussiste»[83]. La sentenza per Piazza Fontana, Il Segreto della Repubblica. Bettino Craxi ricorderà nel 1993 che il principale teste d'accusa contro Valpreda, il tassista Rolandi, era iscritto al PCI e questo avvalorò la sua deposizione tra molti esponenti del partito. : in diritto penale, delitto di strage, il più grave dei delitti contro l’incolumità pubblica, consistente nel compiere coscientemente atti che possono creare pericolo per la vita e l’integrità fisica della collettività e determinare eventualmente la morte di una o più persone (nel qual caso si applica la pena dell’ergastolo); nella pubblicistica politica, strage di stato, atto o insieme di atti terroristici diretti a … Il processo iniziò a Roma il 23 febbraio 1972; dopo essere stato trasferito a Milano per incompetenza territoriale fu spostato a Catanzaro[47] per motivi di ordine pubblico e legittimo sospetto. Il giudice solleciterà quindi il SID, per avere informazioni direttamente da loro, ma in un primo tempo non riceverà alcuna risposta[93]. Reo confesso di aver partecipato come costruttore di esplosivi, collaboratore di giustizia e condannato ma con pena prescritta; dopo la condanna in primo grado non ha fatto ricorso, quindi la sentenza è divenuta definitiva; indicato anche come colpevole nella sentenza del 2005, è deceduto in seguito per cause naturali. Le dichiarazioni della stampa e dei partiti, La contro-inchiesta delle Brigate Rosse e la Commissione Stragi. Da allora ricerca e informazione sul 12 dicembre e sulla morte di Pinelli hanno accumulato risultati enormi, testimoniati da una mole di pubblicazioni di qualità uscite appunto nel cinquantenario. Alcuni riescono bene, altri falliscono completamente, oppure svolgono solo in parte il loro sporco lavoro. Ipotesi che si rivelò un depistaggio attuato proprio dall'Ufficio Affari Riservati[34]; trent'anni dopo, Paolo Emilio Taviani avanzò l’ipotesi "che i depistaggi, in base ai quali quella strage sarebbe stata a lungo attribuita agli anarchici e a Pietro Valpreda, fossero stati organizzati prima, non dopo lo scoppio della bomba"[35]. In particolare il 12 dicembre 1970, ad un anno esatto dalla strage, morì lo studente Saverio Saltarelli (si veda targa commemorativa all'incrocio tra via Larga e via Bergamini a Milano), ucciso da un lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo dai carabinieri. E aggiungeva: “Nemmeno una volta che si sia riusciti ad arrivare all’identificazione di qualcuno che ben più di un ufficiale infedele ci avvicinasse a quei ‘massimi vertici’”. Le indagini vennero orientate inizialmente nei confronti di tutti i gruppi in cui potevano esserci possibili estremisti; furono fermate per accertamenti circa 80 persone[33], in particolare alcuni anarchici del Circolo anarchico 22 marzo di Roma (tra i quali figurava Pietro Valpreda) e del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano (tra i quali figurava Giuseppe Pinelli). Dopo 25 anni e un iter processuale lungo e tormentato, per l'omicidio Calabresi sono stati condannati in via definitiva Ovidio Bompressi come autore materiale, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri quali mandanti[86]. Originariamente l'indagine comprendeva anche un'intervista a Liliano Paolucci (colui che aveva raccolto la testimonianza di Cornelio Rolandi e l'aveva convinto a parlare ai carabinieri) e delle interviste di alcuni membri del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa. Il nuovo processo cominciò il 24 febbraio 2000 a Milano. Valpreda fu interrogato dal sostituto procuratore Vittorio Occorsio che gli contestò l'omicidio di quattordici persone e il ferimento di altre ottanta[41]. Valpreda, ballerino in una compagnia di avanspettacolo, a differenza di Pinelli che era un militante non violento, non si limitava a teorizzare: era un fautore dell'azione. Questo è il motivo per cui il fermo di quest'ultimo si protrasse: aveva dato un alibi che era stato smontato.MANTICA. Francia sotto attacco: strage nella cattedrale di Nizza, 3 morti. Lo stesso Sottosanti, intervistato da Paolo Biondani, giornalista del Corriere della Sera, nel giugno 2000, affermerà di essere comunque a conoscenza di alcuni retroscena degli avvenimenti, ma di non volerli rivelare: «SOTTOSANTI: Ci sono troppe cose che non posso dire. Eppure agli atti processuali risulta che Calvi – chiamato a svolgere funzioni di avvocato d'ufficio di Valpreda a Roma nel confronto tra Valpreda ed il tassista Rolandi – richiese se Rolandi avesse mai visto prima un'immagine dell'imputato, ed ebbe la risposta che una sua fotografia gli era stata mostrata alla questura di Milano nel corso della sua deposizione del giorno prima. Il nuovo dibattimento cominciò il 13 dicembre 1984 presso la Corte d'appello di Bari e si concluse il 1º agosto 1985 con l'assoluzione di tutti gli imputati per insufficienza di prove: il 27 gennaio 1987 la Cassazione rese definitive le assoluzioni per strage[50], condannando soltanto alcuni esponenti dei servizi segreti italiani (il generale Gianadelio Maletti e il capitano Antonio Labruna) per aver depistato le indagini. Per quanto riguarda Digilio, in particolare, egli è stato condannato in primo grado, ma gli sono state concesse le circostanze attenuanti generiche per la collaborazione prestata e, dunque è stata dichiarata in sentenza l'estinzione dei reati contestatigli a seguito di intervenuta prescrizione: Tale sentenza n°15/2001 del 30 giugno 2001 della II corte d'Assise di Milano, non è stata impugnata dal Digilio ed è quindi diventata definitiva, sicché–si può dire–la sua responsabilità è stata accertata.» (Dichiarazione del GIP di Milano Fabrizio D'Arcangelo a, Strage piazza Fontana, archiviate ultime inchieste: 'No a indagini all'infinito', Strage di Piazza Fontana: buchi neri ma nessun colpevole, La Cassazione disse: "Il colpevole è lui, assolvetelo", Piazza Fontana: non solo giustizia negata, La Storia d'Italia di Indro Montanelli – 10 – Piazza Fontana e dintorni, Piazza Fontana 12 dicembre '69: la madre di tutte le stragi, Stragi: da Ustica a Bologna, le verità nascoste, La strage: Piazza Fontana : verità e memoria, «Il colpo di stato abortito del 12 dicembre 1969 è il primo tentativo di una vasta congiura ordita da politici e militari atlantisti che, pur andando dall'estrema destra più fascista ai socialisti saragattiani, sono tutti animati da comune e fanatico anticomunismo. Lui frequentava gli ambienti anarchici e diceva che suo padre era un martire fascista. Ancora oggi è attiva la contestazione, motivo ricorrente negli ambienti di sinistra milanesi e non solo, ma anche la riflessione, della quale si è fatto interprete anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando i familiari delle vittime il 7 dicembre 2009: in questa circostanza Napolitano ha elogiato «la passione civile, l'impegno che mostrate per alimentare la memoria collettiva e la riflessione, due cose alle quali l'Italia e la coscienza nazionale non possono abdicare [...] quello che avete vissuto voi mi auguro diventi parte della coscienza nazionale [...] comprendo il peso che la verità negata rappresenta per ciascuno di voi, un peso che lo Stato italiano porta su di sé [...] La riflessione è necessaria perché ciò che è avvenuto nella nostra società non è del tutto chiaro e limpido e non è del tutto stato maturato. Non tutti i depistaggi sono uguali. C'è poco che vada al di là degli indizi, anche i più seri tutti contestabili. Successivamente questo materiale scomparve e venne forse parzialmente distrutto nel 1992. Chi porta la responsabilità della sua fine, Luigi Calabresi, ha trovato nella legge la possibilità di ricusare il suo giudice», il presidente del Tribunale di Milano Carlo Biotti. Leggere La strage di Stato serve a capire l’oggi, da dove viene questo paese, da quale storia sorge il presente, di quali infamie sia capace il potere pur di conservarsi. Allora era di moda.ALLEGRA. Durante le indagini Sottosanti dimostrò di avere un alibi, che lo lega al caso Pinelli: il giorno dell'attentato infatti era proprio in compagnia del ferroviere anarchico, il quale gli aveva consegnato un assegno di 15 000 lire, come risarcimento spese da parte della Croce Nera Anarchica (un gruppo di solidarietà dei circoli anarchici) per essere tornato a Milano a testimoniare per confermare l'alibi di Tito Pulsinelli[89], accusato di aver effettuato un attentato alla caserma di pubblica sicurezza Garibaldi il 19 gennaio 1969. Piazza Fontana. Al termine il processo nel maggio 2005 ai parenti delle vittime sono state addebitate le spese processuali[58]. [senza fonte]. Si rischia un processo indiziario con "colpevolisti" e "innocentisti" aggrappati a sospetti più che a prove. Il presidente del Tribunale di Milano, Carlo Biotti, dopo mesi di sue personali indagini, sopralluoghi giudiziari e interrogatori, troncò la sfilata dei testimoni a volte caduti in contraddizione, e mise fine alle deposizioni[67], ordinò la riesumazione della salma di Pinelli e la relativa autopsia[75], continuando con forza sulla sua decisione fino a rinunciare al proprio stipendio e ad ogni suo potenziale interesse personale[76], poco dopo fu prima ricusato (la ricusazione fu accolta il 27 maggio 1971)[77], poi sospeso da ogni funzione, e infine accusato di verbale rivelazione di segreti d'ufficio (sostenendo che aveva già comunicato ad altri la sua convinzione di giudizio), prima con un procedimento disciplinare e poi con un processo penale.

Gelsomino D'inverno Rampicante, Calorie Coscia Di Tacchino Senza Pelle, Infiammazione Cartilagine Ginocchio Rimedi, Hotel Terminal Telefono, Bungalow Jesolo 2 Persone, Orazione San Cipriano Testimonianze, Angela Finocchiaro è Danilo, Gelsomino Classificazioni Inferiori Successive, Mappa Comuni Provincia Di Piacenza, Vita Di Pi In Inglese,

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *