n. 11594 del 1997). I motivi di ricorso, in quanto connessi, possono essere trattati congiuntamente e sono infondati. Ciò posto, reputa il Collegio che la vicenda in esame, in cui si controverte della legittimità della pretesa dell’INAIL di parametrare sulla retribuzione imponibile per l’orario normale contrattuale i premi dovuti sulle retribuzioni corrisposte ai lavoratori assunti a part-time in eccedenza rispetto al limite del 3°/o previsto dal contratto collettivo applicabile, debba essere ricondotta alla seconda delle due ipotesi dianzi esposte. 12 della legge n. 153 del 1969 che l’art. n. 801 del 20/01/2012). 29, cit. Ai fini dell’individuazione della base imponibile per la determinazione dei contributi previdenziali dovuti in relazione alla posizione di lavoratori italiani che prestano attività lavorativa all’estero, deve aversi riguardo alla retribuzione effettivamente corrisposta e non alle retribuzioni convenzionali individuate con i d.m. 48 del d.P.R. 29, comma 1, sono da escludere: a) permessi individuali non retribuiti nel limite massimo delle 40 ore; b) eventuali anticipazioni effettuate dal datore di lavoro di somme corrispondenti agli importi della CIG; c) periodi di assenza dal lavoro per ferie collettive; d) periodi di assenza per la frequenza di corsi di formazione professionale. 15 aprile 1994 n. 3556, Cass. La norma stabilisce altresì che il deposito degli accordi deve essere effettuato entro trenta giorni dalla loro stipulazione e, per quelli già sottoscritti alla data di entrata in vigore della disposizione, fissa quale termine ultimo per il deposito quello del 31.12.1996. E difatti, è evidente che se ai lavoratori vengono retribuite meno ore di quelle previste dal normale orario di lavoro e su tale retribuzione viene calcolata la contribuzione, non vi può essere il rispetto del minimo contributivo nei termini sopra rappresentati. Tale orientamento è stato seguito anche da Cass. ESTREMI DI PAGAMENTO: riporta le informazioni relative alle modalità di pagamento dello stipendio (ad es. 9805 del 2011 e 11337 del 2018), purché le une o le altre siano state previamente comunicate agli enti previdenziali, ai fini degli opportuni controlli. n. 11289 del 2003; Cass. n. 10516/2018). Azione di repressione della condotta antisindacale – Art. circolare INPS n. 269 del 1995 richiamata dal procuratore generale durante la discussione), non vincolanti per il giudice in quanto non integranti il precetto della legge da interpretare ( vd. (cosiddetto minimo retributivo costituzionale), che sono rilevanti solo quando a detti contratti si ricorre – con conseguente influenza sul distinto rapporto di lavoro – ai fini della determinazione della giusta retribuzione (conf. 16 dicembre 1996, vanno ricomprese anche le sospensioni di attività aziendale senza, intervento della CIG, preventivamente comunicate agli enti previdenziali, in modo da consentirne gli opportuni controlli”. n. 4351 del 2015, pur senza l’importante precisazione che la regola della territorialità scatta ove risulti accertata la posizione di effettivo datore di lavoro dei soggetto italiano presso cui prestano la propria opera i lavoratori stranieri, ricevendone le prestazioni con carattere di stabilità e di esclusività. 10 cit. Fi, n. 6091 del 21.12.2018 -, Retribuzione – Imponibile previdenziale – Obbligo e minimale contributivo, Ricevi le pronunce della Corte nella tua casella email, Agenzia – Clausole del contratto – Prestazioni accessorie, Agenzia – Trasferimento agenzia assicurazioni, Appalto – Fattispecie – Responsabilità solidale, Appalto – Somministrazione di lavoro – Interposizione illecita di manodopera, Apprendistato – Contratto di formazione e lavoro – Tirocini formativi, Cariche e rapporti societari – Rapporto di lavoro, Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, Collaborazioni – Prestazioni professionali, Collaborazioni Coordinate e Continuative – Prestazioni professionali – P. Iva, Compensazione – Nozione e principi applicativi, Lavoro a progetto – Illegittima apposizione del progetto – Effetti, Contratto a tempo parziale – Presupposti – Clausole elastiche e flessibili, Contratto a Termine – Causali – Presupposti – Forma, Contratto a termine – Durata – Proroghe e Rinnovi, Contratto a termine – Nullità – Impugnazione – Effetti, Pubblico impiego – Contratto a tempo determinato, Cooperative – Risoluzione del rapporto di lavoro, Cooperative – Retribuzione – Contribuzione, Dirigenti – Licenziamento – Risoluzione del rapporto, Documento Unico di Regolarità Contributiva, Doppia contribuzione – Gestione separata/Gestione commercianti, Eccezione di inadempimento – Rifiuto nuove mansioni – Rifiuto trasferimento, Funzionari Onorari P.A. n. 4926/2016). in I. n. 341 del 1995, individua le ipotesi di esenzione dall’obbligo del minimale contributivo – inteso anche come obbligo di commisurare la contribuzione ad un numero di ore settimanali non inferiore all’orario di lavoro normale stabilito dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale e dai relativi contratti integrativi territoriali di attuazione – con disposizione, avente chiara finalità antielusiva, che è stata ritenuta da questa Corte di stretta interpretazione, analogamente alle fonti normative cui essa rinvia (Cass. 12, secondo comma, della legge n. 153 del 1969, – non costituendo una retribuzione differita e proporzionale da erogarsi in favore di tutti i lavoratori, ed essendo condizionato al concorso di altre circostanze, ovvero ad una anzianità minima maturata in azienda. 23 giugno 1995, n. 244, art. Quanto sin qui esposto, circa i criteri di operatività della regola della territorialità dell’obbligazione contributiva, postula il presupposto fattuale che la pretesa contributiva poggi sulla affermazione da parte dell’ente previdenziale dell’effettivo svolgimento da parte dei lavoratori extra comunitari di attività lavorativa a favore del datore di lavoro italiano che ne riceve le prestazioni con carattere di stabilità e di esclusività, senza che, a tal fine, possa essere considerato equivalente il mero dato della richiesta di autorizzazione ex art. Nel cosiddetto “minimale contributivo”, secondo il riferimento ad essi fatto – con esclusiva incidenza sul rapporto previdenziale – dall’art. Se sei un lavoratore dipendente o parasubordinato, sicuramente ogni mese sei abituato a ricevere, come documento cartaceo o elettronico, la tua busta paga, un documento fondamentale che ti dice innanzitutto quale sarà l’entità dello stipendio per il mese specifico.. La maggior parte delle persone si concentra sulla retribuzione netta, certamente il dato più importante da conoscere. Si è, infatti, osservato che la norma correla l’entità dell’obbligo contributivo alla “retribuzione commisurata ad un numero di ore settimanali non inferiore all’orario di lavoro normale stabilito dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale e dai relativi contratti integrativi territoriali di attuazione”, con ciò perseguendo una finalità chiaramente antielusiva (in tal senso, Cass., 13 ottobre 2009, n. 21700; 16601 del 2010). Share you Knowledge! Come si ricava dalla giurisprudenza di questa Corte (Sez. In tema di contributi nel settore edile, ove l’Inps pretenda da un’impresa differenze contributive sulla retribuzione virtuale, ai sensi dell’art. 38 Cost. n. 15120 del 2019) – la sua operatività concerne non soltanto l’ammontare della retribuzione c.d. n.23031/07 ). – Tutele, Mobilità – Presupposti – Benefici contributivi, Sanzioni e procedimento disciplinare – Pubblico impiego, Procedure concorsuali – Riscossione crediti, Pubblico Impiego – Sanzioni disciplinari – Casistica, Differenze retributive – Liquidazione giudiziale – Oneri fiscali e previdenziali, Somministrazione e Fornitura di lavoro – Presupposti – Illegittimità – Impugnazione – Effetti, Trattamento Pensionistico – Omessa contribuzione, Verbali di accertamento – Cartelle di pagamento – Avvisi di addebito – Ordinanze ingiunzioni, Verbali Inps – Avvisi e Cartelle di pagamento, Azione di repressione della condotta antisindacale. nn. n. 244/1995, cit. n. 15120 del 2019) che si è consolidata dopo l’arresto delle Sezioni Unite n. 11199 del 29/07/2002, l’importo della retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere inferiore all’importo di quella che ai lavoratori di un determinato settore sarebbe dovuta in applicazione dei contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative su base nazionale (c.d. La retribuzione imponibile ai fini previdenziali, prevista dalla L. n. 153 del 1969, art. Va premesso che, secondo la giurisprudenza di questa Corte consolidatasi dopo Cass. Da più di 15 anni selezioniamo e pubblichiamo Tesi di laurea per evidenziare il merito dei nostri Autori e dar loro visibilità. Viene invocato, al fine di ravvisare la base normativa dell’accennato principio, l’art. n. 3854 del 2019) e che l’eventuale tutela del contribuente sotto il profilo dell’affidamento di fronte al mutamento di indirizzo interpretativo adottato dall’amministrazione va coniugato con il concetto di inderogabilità delle norme tributarie, di indisponibilità dell’obbligazione tributaria, di vincolatività della funzione di imposizione, di irrinunciabilità del diritto di imposta (Cass. 16.12.1996), sia che occorra qualcuna di quelle ulteriori e innominate ipotesi di sospensione “necessitata” ascrivibili all’interpretazione estensiva che della disposizione cit. Si trova nel menù laterale a sinistra. In forza di tale delega, il D.M. Non è configurabile la violazione dell’art. Per farlo, l’INPS, l’ente presso il quale si versano i contributi, mette a disposizione degli utenti una piattaforma telematica, grazie alla quale è possibile accedere al proprio “estratto conto contributivo”. lav., sent. Ai fini dell'applicazione IVA, la base imponibile viene calcolata come il totale dei corrispettivi o l'importo totale che il cliente deve pagare per i beni acquistati o i servizi prestati. Tuttavia, quello non è il reddito lordo, ma costituisce solamente l’imponibile su cui calcolare l’imposta IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche). Altri eventi potranno essere individuati con decreto del ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il ministro del tesoro, sentite le organizzazioni sindacali predette. 37, il quale stabilisce che le assicurazioni per l’invalidità e per la vecchiaia, per la tubercolosi e per la disoccupazione involontaria, salvo le esclusioni previste dallo stesso decreto, sono obbligatorie per le persone di ambo i sessi e di qualsiasi nazionalità che abbiano compiuto l’età di 15 anni e non superata quella di 65 anni, e che prestino lavoro retribuito alle dipendenze di altri, è stato adottato anche dalla legislazione della Comunità Europea, posto che l’art. n. 314 del 1987, conv. Sez. Sez. L, Sentenza n. 3491 del 14/02/2014). n. 13097 del 2007); nozione analoga è desumibile dall’art. contributiva, sia con riferimento all’orario di lavoro da prendere a parametro, che dev’essere l’orario di lavoro normale stabilito dalla contrattazione collettiva o dal contratto individuale se superiore, atteso che è evidente che se ai lavoratori vengono retribuite meno ore di quelle previste dal normale orario di lavoro e su tale retribuzione viene calcolata la contribuzione, non vi può essere il rispetto del minimo contributivo nei termini sopra rappresentati. n. 244/1995, cit., secondo la quale, per quanto qui rileva, i datori di lavoro esercenti attività edile «sono tenuti ad assolvere la contribuzione previdenziale ed assistenziale su di una retribuzione commisurata ad un numero di ore settimanali non inferiore all’orario normale di lavoro stabilito dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale e dai contratti integrativi territoriali di attuazione, con esclusione delle assenze per malattia, infortuni, scioperi, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa con intervento della cassa integrazione guadagni, di altri eventi indennizzati e degli eventi per i quali il trattamento economico è assolto mediante accantonamento presso le casse edili», nonché di altri «individuati con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, sentite le organizzazioni sindacali predette». 18 febbraio 2011, n. 3969). n. 21700 del 13/10/2009, Cass. n. 173 del 1986, n. 421 del 1995, n. 178 del 2000, n. 173 del 2016); in più occasioni questa Corte di legittimità ha affermato il carattere indisponibile dell’obbligo contributivo (tra le tante, v. Cass. Essi si incentrano sul presupposto che esista, nel sistema normativo che regola gli obblighi contributivi, un principio di necessaria tutela dell’affidamento del contribuente tale da comportare effetti abdicativi del potere di imposizione in ipotesi di acquiescenza posta in essere dalla pubblica amministrazione. 6 comma 6 dispone: "Le somme versate alle casse edili per ferie, gratifica natalizia e riposi annui sono soggette a contribuzione di previdenza e assistenza per il … Ne consegue che, ove la sospensione del rapporto derivi da una libera scelta del datore di lavoro e costituisca il risultato di un accordo tra le parti, continua a permanere intatto l’obbligo retributivo, dovendosi escludere, attesa l’assenza di una identità di “ratio” tra le situazioni considerate, la possibilità di una interpretazione estensiva o, comunque, analogica, e ciò tanto più che la disposizione ha natura eccezionale e regola espressamente la possibilità e le modalità di un ampliamento dei casi d’esonero da contribuzione, che può essere effettuato esclusivamente mediante decreti interministeriali” (cfr., in termini, Cass.

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