Dopo ventidue mesi di spedizione in Italia, a L. III rimaneva dunque un titolo di imperatore povero di significati, oltre al recondito desiderio di potere alla prima occasione venir meno agli impegni giurati per tornare alla conquista del Regno italico: e questa presto si concretizzò. Ermengarda nota anche come Ermengarda d'Italia ( 852 / 855 – Vienne, prima del 2 … 250, 252, 256; Lexikon des Mittelalters, V, coll. [10], Storia per continenti e paesi Oltre a questi due documenti, sono dunque le sole fonti narrative che ci informano sul disastroso esito di tale discesa. Ludovico II, detto il Giovane oppure Luigi II il Giovane (822/5 – Ghedi, 12 agosto 875), è stato Re d'Italia dall'850 (associato alla corona già dall'844), Imperatore dei Romani dall'855 (era co-imperatore dall'850) ed anche re di Provenza dall'863, alla sua morte.Veniva chiamato dai suoi contemporanei Imperatore d'Italia (Imperator Italiae Germ. 3 s., 94, 112, 224; E. Hlawitschka, Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien (774-962), in Forschungen zur oberrheinischen Landesgeschichte, VIII, Freiburg i.Br. I, III, V s., VIII, X-XIII, XVI s., XIX-XXVII, XXX s., XXXIV-XL, XLII-XLVI, XLIX-LIV, LVI, 50-52, 54-87, 89-100, 102-124, 128; R. Poupardin, Le Royaume de Provence sous les Carolingiens (855-933? Si trattava di un obiettivo avallato dalla S. Sede, che dava grande importanza a tale scelta, dopo i tentativi falliti prima nell'896, quando la malattia di Arnolfo aveva bloccato ogni progetto, e poi nell'898, per la morte di Lamberto. Il progetto carolingio e il ritorno bizantino (774-836) Dopo i longobardi: le inquietudini interne al dogado Gli eventi [...] continuamente irrisolti. Se Bosone nutriva aspettative non modeste per l'estensione della propria base territoriale, ancor più ambiziosi erano i disegni di Ermengarda, già promessa sposa a Basilio I di Costantinopoli, della quale è rimasto celebre quanto riportato dagli Annales Bertiniani: "nolle vivere [(] si filia imperatoris et desponsata imperatori Graeciae, maritum suum regem non faceret" (p. 150). Il conte Ugo di Vienne era il più stretto parente che L. III avesse in Provenza: tale fatto e le qualità personali di Ugo fecero di lui il primo personaggio del Regno quando l'imperatore tornò in patria cieco e senza prestigio. La Provenza fu però governata da un conte, che godeva di una certa indipendenza. Berengario, secondo la Fasoli - e su questo anche Arnaldi è tendenzialmente concorde -, avrebbe risolto la nuova emergenza nata dalla presenza degli Ungari scendendo con essi a patti; scelta che però ricadeva sulle spalle dei grandi signori, i quali, non accettando ciò, sarebbero tornati a favorire L. III, invitandolo a reinserirsi nelle vicende italiche. Nel 1234, a venti anni, sposò Margherita di Provenza e assunse il governo del regno. 19, 21 s.; J.-P. Poly, La Provence et la société féodale (879-1166)(, Paris 1976, pp. Va notato che fin da queste fasi spicca la forte latitanza dei grandi signori laici italiani all'assemblea romana, segno, presumibilmente, dello scarso consenso che L. riusciva a raccogliere nella penisola. Proprio sotto l'egida della madre, dopo la prematura morte del padre (887) - che aveva perso gran parte del suo potere territoriale a opera di Carlo il Grosso - si compì la rapida ascesa di L., in grazia soprattutto della sua discendenza, sia pure per parte femminile, dalla stirpe imperiale carolingia. 142-147, 154-159, 161, 166, 168-170, 172 s., 176 s., 179 s., 182-190, 196-198, 207-212, 226-228, 284, 314-319, 330-332; F. Gabotto, Da Berengario I ad Arduino, in Arch. è da qualche anno che sogno di andare in Provenza per la fioritura della lavanda ma non sono ancora riuscita ad organizzare. Le ambizioni di Ermengarda appaiono tanto più spropositate se si considera che il solo mantenimento per L., ancora in giovanissima età, del Regno paterno di Provenza, nonostante l'appoggio di papa Stefano V e l'approvazione di Arnolfo di Carinzia, era una faticosa e complessa operazione. 905 era di nuovo in Provenza, conservando un titolo di imperatore ormai vuoto di significato. Durante il regno di Ludovico, sino al 908, fu conte di provenza Tiberto. La comparsa di una seconda moglie di L. III, Adelaide, in un documento del 18 genn. [139], Arti visive Bosone I di Provenza (879-887) Ludovico il Cieco (887-928), anche re d'Italia ed Imperatore dal 901 al 905. Ludovico, aveva giurato che non avrebbe mai più tentato di varcare le Alpi, ma incurante del giuramento, si ripresentò in Italia e, insediatosi imprudentemente a Verona, città da sempre fedele al suo avversario, nel 905 fu catturato, accecato e, ormai incapace di nuocere, gli fu concesso di fare ritorno in Provenza, dove morì nel 928. - Romano (m. luglio 903); successore, LOCARNO (A. T., 20-21). conte di Autun Riccardo il Giustiziere duca di Borgogna. Invece, Adalberto d'Ivrea non contrastò il rientro provenzale di L. III, tanto che egli appare, anzi, come interveniente nel penultimo diploma italiano di questa fase, datato 21 aprile. Alla morte di Guido e di Lamberto, Berengario fu riconosciuto unico re d'Italia; ma presto i riottosi signori d'Italia suscitarono contro di lui Ludovico, re di Provenza, che ebbe a Pavia la corona di re d'Italia (900) e a Roma la corona Imperiale (901). LUDOVICO III, re di Provenza, re d'Italia, imperatore. 1890, pp. 1883, p. 150; Regino Prumiensis, Chronicon(, a cura di F. Kurze, ibid., L, ibid. In quel momento L. III controllava tutto il Regno, da Ivrea a Spoleto: a Berengario rimaneva solo la Marca del Friuli. CRESCENZI . Il racconto dell'epilogo della vicenda italiana di L. III è tramandato da Liutprando e dall'anonimo autore dei Gesta Berengarii, con divergenze dovute alle distinte posizioni dei due autori rispetto alle parti in lotta. Bosone I di Provenza (879-887) Ludovico il Cieco (887-928), anche re d'Italia ed Imperatore dal 901 al 905. Benedétto IV papa. 57-59, 61 s., 68, 73, 79, 86 s., 100 s., 103, 112, 118, 124, 139, 190 s., 194; II, pp. Un primo passo nella crescita del potere di L. oltre i confini di azione della sua famiglia si ebbe nell'890, quando lui ed Ermengarda giunsero a un accordo con Arnolfo, allora in competizione con Guido, futuro duca di Spoleto, per la corona italica e imperiale, riguardo alle terre transalpine dove Guido stesso aveva trovato alleanze e sostegno. 105, 179-182, 197; G. Fasoli, I re d'Italia (888-962), Firenze 1949, passim; C.G. In appoggio ai re Ludovico III e Carlomanno lottò contro il proprio fratello Bosone, re di Provenza, cui tolse Vienne nell'882 e di cui fece prigioniera ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. [9], Il ducato e la "civitas Rivoalti": tra carolingi, bizantini e sassoni, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. I vescovi del Regno italico, compresi quelli a capo di città nel territorio sotto il controllo romano, convennero a Roma per l'incoronazione e con l'impegno di trattare "de stabilitate sancte Dei homnipotentis Ecclesie regique puplice statu" (I diplomi, VI, p. 20). [12], Diritto civile biogr. Al seguito delle sue spedizioni italiane erano comunque attestati numerosi provenzali e borgognoni, come prassi consolidata in questa fase di forte mobilità degli esponenti dei ceti eminenti carolingi e postcarolingi tra regioni dell'Impero anche distanti tra loro. 239-242; Les Annales de Flodoard, a cura di Ph. Nel 911 rinunciò definitivamente al governo, nominando marchese di Provenza il cugino Ugo, conte d'Arles e di Vienne, che spostò la capitale da Vienne ad Arles. L. prese per Bologna e scese verso Roma, trovando solo piccole resistenze locali. 395-397; G.D. Mansi, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio(, XVIII, Venetiis 1773, coll. Nato a Brignoles in Provenza nel Febbraio 1274 e ivi morto il 19 Agosto 1297, figlio di Carlo d’Angiò, Re di Napoli.
. I grandi del Regno, allora, attribuendo a Berengario una pesante responsabilità del disastro, offrirono a L. la corona italica. Re di Provenza; In carica 855-863: Predecessore Lotario I (la Provenza era parte del regno di Lotaringia) Successore Ludovico II: Nascita ca. Alla morte di Ludovico il regno non passò ai suoi figli, ma al marito di sua sorella, Ugo che era reggente dal 905 e … Invece, il rivale di L. III stava raccogliendo le forze per attaccarlo, anche con l'apporto di milizie volontarie e mercenarie bavaresi. Ma anche Adalberto d'Ivrea, seppure secondo la testimonianza del parziale Liutprando, fu tra i primi ad appoggiare la discesa di L., e papa Benedetto IV era d'accordo a concedergli l'incoronazione imperiale. italiano, s. 5, 1908, t. 42, pp. Il 26 ott. 142, 146, 150; Annales Fuldenses(, a cura di F. Kurze, Ibid., VII, ibid. Della seconda spedizione di L. III in Italia si conservano solo due diplomi: uno del 4 giugno, in favore del monastero di S. Teodora di Pavia, e un altro del 14 dello stesso mese, in favore della Chiesa di Novara, entrambi emanati da Pavia. *** ITALIA - I due Adalberto ( di Ivrea e di Toscana) che si erano schierati tre anni prima nuovamente con Berengario, richiamano nuovamente in Italia Ludovico di Provenza. *** SICILIA - Gli Arabi completano la conquista della Sicilia con la presa di Taormina, ultima roccaforte che avevano ancora conservato i … 873-† prima del 924), figlia del re di Provenza Bosone e della sua prima moglie di cui non si conoscono né generalità né ascendenti (l'esistenza di questa moglie è confermata dagli Annales Fuldenses, che affermano che il conte di Provenza, Bosone, avvelenò la (prima) moglie e non (come erroneamente da alcuni viene sostenuto) … 927 e il settembre 928, secondo molti studiosi il 5 giugno 928. stor. Il testo racconta di un viaggio condotto da Carlo nell'aldilà, dove dopo aver incontrato i suoi antenati all'inferno e in purgatorio, avrebbe trovato Lotario I e Ludovico II in paradiso: il primo gli presagì la morte imminente, il secondo gli indicò di trasmettere l'Impero a un figlio di sua figlia. Ludovico dal 900 al 905 assunse il titolo di re d'Italia ed imperiale, cariche che fu costretto a lasciare a Berengario del Friuli, rimanendo fino alla morte re di Provenza. Ugo d'Arles (928-933). [23], Letteratura - Città della Svizzera, capoluogo del distretto omonimo, situata nel Canton Ticino, in pittoresca posizione sulla riva nord-occidentale del Lago Maggiore, a 205 [...] 'imperatrice passava in proprietà del monastero, SERGIO III papa. Crescenzio, Patricius, menzionato come Judex Palatinus alla corte di Ludovico III di Provenza in Roma nel febbraio 901.. A1. Figlio postumo (879-929) di Ludovico il Balbo, morti i fratelli Ludovico III (882) e Carlomanno (884), mentre i Grandi franchi riconoscevano re prima Carlo III il Grosso, del ramo carolingio-germanico, e poi (888) il conte di Parigi Eudes, Carlo III re di Francia, detto il Semplice era proclamato re ... Bosóne di Provenza marchese di Toscana. Il 21 luglio - o comunque, accogliendo altre interpretazioni, al più tardi, il 1( agosto - Berengario giunse presso Verona, dove poteva ancora contare su alcuni fedeli con i quali era in contatto e che, nottetempo, gli aprirono le porte della città. 10º) di Tebaldo di Arles e fratello di Ugo di Provenza, re d'Italia, fu da questo preposto nel 931 alla marca di Toscana; lo stesso Ugo lo depose (936) per sostituirgli il proprio figlio Uberto. 2177 s. di Mario Marrocchi - Al di là delle discordanze delle tradizioni, l'episodio veronese segnava il termine delle ambizioni in Italia di Ludovico III. - Nato verso l'882 e morto circa il 927, era figlio di Bosone, conte di Vienna e, dall'879, re di Provenza, e di Ermengarda, unica figlia di Ludovico II. Se con tale scelta Rodolfo di Borgogna si allontanava da Arnolfo per ovvie ragioni, in tal modo diveniva impossibile che Guido avanzasse pretese in quelle terre: L. si trovava così a godere di riflesso degli sviluppi di tali equilibri, con l'ampliamento del suo territorio. - Figlio di Ugo di Provenza e di Alda, nacque intorno al 930. Secondo Poupardin, che cita a sostegno della sua interpretazione Liutprando, un'altra scelta vincente di Berengario sarebbe stata quella di riguadagnare a sé, a forza di promesse, uno tra i più potenti partigiani di L. III, Adalberto di Toscana, il quale pare avesse anche ottenuto da L. III il titolo di messo imperiale. 915, lascia supporre che la prima, Anna, fosse defunta o che, comunque, L. III si fosse separato da lei: ipotesi, quest'ultima, che sarebbe confermata accettando l'interpretazione di alcuni (Zielinski, p. 331), secondo i quali Anna avrebbe sposato in seconde nozze, non successivamente al 915, proprio Berengario, l'antico rivale di L. III, la prima moglie del quale, Bertilla, morì in circostanze poco chiare; ma per altri, l'Anna moglie di Berengario sarebbe una figlia e non la moglie di L. III (Mor, I, p. 73).
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